Il film del mese, febbraio

Il film del mese, febbraio

Il film del mese: “Kramer contro Kramer” e il “Doppio anello matrimoniale” (Double Wedding Ring).

Due grandissimi attori, ancora giovanissimi ma non alle prime armi Meryl Streep e Dustin Hoffman sotto la direzione di Avery Corman. Il film è del ’79, un tema famigliare molto in discussione, l’affidamento di un figlio dopo la separazione. Temi ancora validi. Il film resiste al tempo.

Siamo a New York, Ted (Dustin Hoffman) fa il pubblicitario nella città più caotica del mondo, sua moglie Joanna (Meryl Streep) non ne può più vuole il suo spazio, ritrovare sé stessa e abbandona il tetto coniugale lasciando il marito a doversi occupare del figlio Billy. Lui è impreparato, non sa nulla di come si fa, il bimbo gli fa da maestro e i loro incontri mattutini e le corse verso la scuola sempre in ritardo, sono le scene più divertenti.

Si crea tra i due un legame molto forte e l’indifferente padre capisce che la presenza del bimbo lo rende felice, Billy diventa la sua priorità e capisce quanto la sua vita sia cambiata in meglio. Dopo molti mesi, quando Joanna ritorna ritrova intatto l’affetto del bambino e lo rivuole con sé. La soluzione diventa una battaglia legale per l’affidamento. Naturalmente il bambino viene assegnato alla donna. Ted non vuole rinunciare al bimbo però non ricorre in appello, per non dover portare Billy davanti al Giudice. Sarà Joanna alla fine a capire che quel bambino ha bisogno di suo padre più di ogni altra cosa e rinuncerà a riprendersi il figlio.

La sequenza dove compare il quilt menzionato nel titolo è quella in cui il bimbo spaventato da incubi notturni dopo molti rifiuti del padre s’infila nel grande letto e i due si svegliano la mattina dopo insieme.

 

 

 

Notina. Guardare un film con Dustin Hoffman in originale è spiazzante, senza togliere niente, alla bravura del suo doppiatore, questo bravissimo attore ha un tono così profondo da fare invidia ad una voce da basso.

Double Wedding Quilt un po’ di storia

Questo esemplare è uno dei più antichi

L’origine dell’invenzione del disegno è misteriosa, ma è chiaro il rimando alla fede nuziale. Le due fedi unite compaiono già nel mondo romano e in quello celtico (Celtic Knot). Tra i quilt storici è il più romantico. La tradizione vuole che sia un portafortuna per i fidanzati e gli sposi, che lo ricevono in regalo da persone di famiglia, mamme, nonne, zie, significa amore.

Nelle mie ricerche ho trovato un romanzo interessante (ma in USA c’è una “scrittura seriale” che ha il Quilting come tema centrale delle storie) dove si racconta proprio di come quel quilt abbia portato fortuna alla sua autrice. Patricia Wendorf racconta la storia di Rhoda giovane vedova, emigrante dal sud dell’Inghilterra negli USA. Si porta dietro la sua arte di fare quilting e si offre alla Parrocchia che ha bisogno di un quilt da donare anonimamente ad un benefattore. Sceglie il “double wedding ring”. Non passerà molto tempo che incontrerà il possessore del suo lavoro e tra i due nascerà un’unione vera. Un libro ottimista davvero!

Questo disegno degli anelli incrociati compare negli USA nel 1920, e si diffonde grazie al servizio fornitura di kit  che avveniva attraverso i giornali dedicati ai lavori femminili, iniziata da Marie Webster.

 

La sua bellezza è indiscutibile e oggi lo troviamo in centinaia di versioni con sfondi diversi e arricchimenti di  decorazioni in appliquè e la tecnica per realizzarlo è molto facilitata, grazie ai modelli non più di carta, ma di materiale plastico.

Un esemplare attuale e le squadre modell0

 

 

 

“Collezione Volckening“, 1930 molto raro

“Collezione Volckening”, 1960-70 USA, realizzato in differenti versioni con colori di sfondo diversi

 

 

 

 

Per finire un aneddoto personale. Molti anni fa ho seguito un corso con Mariuccia Arnoldo, una cara maestra, che purtroppo risiede un po’ al nord.  Ero alle primissime armi e mi sono spaventata, dopo 4 blocchi ho smesso e quei solitari 4 sono andati a qualche amica che non so che cosa ne abbia fatto. Mi piacerebbe, ora, riprenderli o rifarli di sana pianta, ma in grande. Vero!

Le fonti: della collezione Volkening ne abbiamo parlato tempo fa e c’è una sua intervista su “Arte Morbida” Maria Rosaria Roseo.

 

Tullia Ferrero

 

 


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